Life

“Life non aveva confronti quando si trattava di foto. I quotidiani erano più rapidi sull’attualità, ma mancavano di spazi adeguati e di qualità delle riproduzioni. Quando Life ripubblicava le migliori foto apparse sui giornali, spesso i lettori avevano l’impressione di vederle per la prima volta”

Nel 1936 Henry Luce, già editore di Time e Fortune, fondò Life, un magazine basato principalmente sul fotogiornalismo. Fu un fenomeno di dimensioni straordinarie che rispondeva a una domanda sociale ed era frutto della crescita della diffusione delle grandi riviste illustrate. Ormai la radio trasmetteva notizie provenienti da ogni parte del mondo e vi era un desiderio di vedere immagini. Life voleva essere la rivista per tutta la famiglia, comunicava un’immagine positiva del capitalismo americano e degli Stati Uniti d’America come il paese delle grandi opportunità. La fotografia, grazie alla sua patente di specchio della verità, rappresentò uno strumento potente: il lettore dava fiducia all’immagine e recepiva il messaggio immediatamente. Come scrisse Johm Morris, photo editor della rivista: “Life non aveva confronti quando si trattava di foto. I quotidiani erano più rapidi sull’attualità, ma mancavano di spazi adeguati e di qualità delle riproduzioni. Quando Life ripubblicava le migliori foto apparse sui giornali, spesso i lettori avevano l’impressione di vederle per la prima volta”. Venne pubblicato fino al 1972 come settimanale, dal 1978 al 2000 come mensile e come supplemento settimanale dal 2004 al 2007. Raggiunge nel suo massimo la vendita settimanale di 13.5 milioni di copie. Nelle sue pagine vennero pubblicate fotografie che sono passate alle storia.